venerdì 31 ottobre 2008

Grazie Phoenix

Dopo oltre 5 mesi di attività su Marte, la sonda Phoenix della NASA è giunta ormai agli ultimi istanti di operatività. Progettata e costruita per esplorare la regione polare del pianeta rosso e, in particolare, per valutare se oggi o nel passato le condizioni ambientali fossero adatte a ospitare semplici forme di vita, la sonda non è più in grado di resistere alle tremende condizioni climatiche. La temperatura nei pressi del polo nord marziano sfiora i 100°C sotto lo zero e gli strumenti non sono, perciò, più in grado di funzionare. I tecnici della NASA hanno perciò deciso di spegnere progressivamente tutti i sistemi ausiliari, lasciando così ancora qualche giorno per le ultime attività degli strumenti scientifici. In questi 5 mesi il contributo che Phoenix ha dato al miglioramento delle nostre conoscenze su Marte è stato determinante. Appare ormai accertato che la superficie del pianeta abbia visto in passato la presenza di grandi masse d'acqua allo stato liquido. L'analisi dei dati raccolti dalla sonda consentiranno nei prossimi mesi di ricostruire il quadro chimico fisico delle condizioni al suolo e aiuteranno alla formulazione di ipotesi circa la possibile presenza di semplici forme di vita.
Credit: NASA/JPL-Caltech/University of Arizona

Nessun commento: