venerdì 13 novembre 2009

La sonda Rosetta e le misure di gravità

di Michele Ferrara - "L'Astrofilo"


Oggi, 13 novembre, la sonda Rosetta ha effettuato l’ultimo di tre gravity assist con la Terra e si è così immessa nella traiettoria che la porterà a visitare prima l’asteroide (21) Lutetia, nell’estate del 2010, e poi la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko nel 2014. Ma di per sé questa non è una notizia. Il vero motivo per cui questo passaggio della sonda Rosetta è degno di interesse va ricercato nel fatto che l’analisi delle misure ricavate sulla sua velocità, prima e soprattutto dopo il flyby, potrebbe finalmente consentire al mondo scientifico di far luce su un vero e proprio mistero che da una ventina d’anni arrovella le menti degli addetti ai lavori, ovvero quelle differenze di velocità, in meno o in più rispetto al valore previsto da accuratissimi calcoli, palesate da varie sonde che hanno usufruito nel passato del gravity assist con la Terra. Si tratta di differenze infinitesime ma pur sempre misurabili e discriminabili da qualunque errore strumentale. Per fare degli esempi, la sonda Galileo mostrò nel 1990 un’accelerazione inattesa di 3,9 mm/s; la NEAR nel 1998 di 13,0 mm/s; al contrario nessuna significativa variazione imprevista fu registrata dopo i flyby della Cassini e della MESSENGER. Anomalie simili (però negative) erano già state verificate per le sonde Pioneer 10 e 11, anche se in contesti diversi, ma in ogni caso non c’è ancora una spiegazione e quindi nemmeno la possibilità di prevedere se e di quanto risulterà accelerato o decelerato il moto della Rosetta dopo il passaggio odierno, ovviamente al di là di quella che è l’accelerazione prevista dai calcoli. Tuttavia, a differenza di occasioni precedenti, questa volta sono impegnati nelle misure una gran quantità di radiotelescopi, tutti al meglio delle loro potenzialità, e gli scienziati coinvolti nelle misurazioni confidano nella possibilità di raccogliere indizi sufficienti a risolvere il problema. Fra le varie soluzioni finora avanzate (escludendo chiaramente errori strumentali e problemi al software) troviamo riferimenti a sconosciuti effetti indotti dalle forze mareali terrestri, dal frenamento atmosferico, dalla pressione di radiazione del nostro pianeta, e si arriva a tirare in ballo materia oscura, energia oscura e addirittura anomalie spazio-temporali generate dalla rotazione terrestre. E’ quindi comprensibile l’elevato livello di attenzione che è stato dato a quest’ultimo passaggio della sonda Rosetta. Un interesse che va ben al di là della notizia in sé.
Credit: ESA ©2009 MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/RSSD/INTA/UPM/DASP/IDA

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