mercoledì 31 marzo 2010

L'ASTROILO - on line il nuovo numero


Puntuale come sempre, è disponibile on line il numero 17 de "L'ASTROFILO", la rivista telematica di informazione astronomica. Il nuovo numero è scaricabile gratuitamente insieme alla nuova uscita dei fumetti scientifici semplicemente registrandosi al sito della rivista. Ricco come sempre di contenuti, appuntamenti, suggerimenti per l'osservazione, il sito si segnala anche per la sezione delle news costantemente aggiornata tanto da farne una delle principali fonti di informazione astronomica in lingua italiana.

sabato 20 marzo 2010

CoRoT 9b: una pietra miliare nello studio dei pianeti extrasolari


Individuato con il metodo dei transiti dal satellite francese CoRoT nell'estate del 2008, presenta caratteristiche fisiche e orbitali che ne consentono lo studio come mai è stato possibile per gli oltre 400 pianeti extrasolari fino ad oggi individuati. CoRoTo 9b, questo è il suo nome, è un pianeta gassoso di taglia gioviana che ruota in 95 giorni attorno a una stella distante 1500 anni luce nella costellazione del Serpente, muovendosi lungo un'orbita di dimensioni confrontabili con quella di Mercurio. Il metodo dei transiti con il quale è stato individuato sfrutta il fortunato allineamento con Terra lungo la linea di osservazione che provoca un calo di luminosità della stella dovuto al transito del pianeta sul disco stellare. L'analisi del calo di luminosità combinata con l'indagine spettroscopica fornisce importanti e precise informazioni sul pianeta transitante, come il suo diametro, la massa, la densità, la composizione chimica. Nel caso di CoRoT 9b lo studio è facilitato dal fatto che il pianeta si trova sufficientemente lontano dalla stella da consentire un'analisi dettagliata delle sue caratteristiche chimico fisiche. Un importante studio in tal senso è stato condotto da un gruppo internazionale di astronomi che hanno utilizzato il telescopio di 3,6 metri gestito dall'ESO a La Silla in Cile. Grazie a questo strumento e alle osservazioni del satellite CoRoT, gli astronomi hanno potuto per esempio stimare la temperatura superficiale del pianeta che è risultata essere compresa tra i -20 e +160 °C, molto più "mite" di quella rovente che caratterizza i cosiddetti "giovi caldi", giganti gassosi che si muovono lungo orbite molto strette attorno alle loro stelle.

Credit: ESO

venerdì 5 marzo 2010

Una galassia solitaria


Generalmente le galassie non sono sole. A causa della mutua attrazione gravitazionale formano gruppi e ammassi composti da poche decine fino a centinaia di galassie. All'interno degli ammassi gli scontri e le fusioni fra galassie non sono affatto rari, con quelle di massa maggiore che attraggono, distorcono e poi inglobano quelle più piccole. La stessa Via Lattea mostra al suo interno o nelle immediate vicinanze ciò che resta di galassie più piccole divorate nel corso dei miliardi di anni della sua storia evolutiva. Il processo di fusione (merging) e accrescimento è uno dei principali fattori che determinano l'evoluzione delle galassie. Secondo alcuni modelli teorici, ad esempio, le galassie ellittiche giganti si formano a seguito delle fusioni di galassie a spirale. Infatti, il centro degli ammassi, lì dove la densità galattica è maggiore e più frequnti sono gli scontri, è spesso dominato da giganti ellittiche. Al contrario è raro trovare galassie isolate. C'è però riuscito il telescopio spaziale Hubble che ha ripreso la galassia ellittica gigante ESO 306-17 distante circa 500 milioni di anni luce. Nell'immagine la galassia appare circondata da numerose altre galassie che però si trovano a distanze maggiori e le sono solo prospetticamente vicine. Di fatto ESO 306-17 appare del tutto isolata nello spazio, immersa com'è in un mare di gas intergalattico. Immagini più dettagliate della galassia mostrano numerosi ammassi globulari che potrebbero essere ciò che resta delle galassie più piccole "cannibalizzate" da ESO 306-17 nel corso della sua storia.

Credit: NASA, ESA and Michael West (ESO)