La caccia ai pianeti extrasolari condotta nell'ambito del programma WASP (Wide area search for planets) presso il South Afrincan Astronomical Observatory è giunta alla sua 17 scoperta. Nulla di particolare, tanto più che il numero di pianeti extrasolari fino ad oggi scoperti è prossimo ormai a 400. Senonchè, WASP 17 ha caratteristiche che lo rendono decisamente unico. Si tratta di un pianeta gigante di massa pari ad almeno due masse gioviane, ma con una densità estremamente bassa, simile a quella del polistirolo. Ma ciò che più sorprende è che orbita attorno alla sua stella con moto retrogrado, ruotando cioè in direzione opposta a quella in cui la stella ruota su se stessa. Poichè in pianeti si formano all'interno della stessa nube di gas in rotazione dalla quale si formano le stelle, ci si aspetta che i moti di rotazione delle stelle e di rivoluzione dei pianeti avvengano nella stessa direzione. E', infatti, ciò che si è osservato per tutti i pianeti fino ad oggi scoperti. A cosa attribuire il moto retrogrado di WASP 17? Probabilmente, nelle prime fasi di formazione del sistema planetario cui appartiene, deve essersi verificato un incontro ravvicinato con un oggetto massicio che ne ha fortemente perturbato il moto confinandolo su un'orbita eccentrica e retrograda. D'altra parte, le fasi evolutive iniziali dei sistemi planetari sono caratterizzate da corpi ancora in via di formazione e in moto caotico, che spesso danno luogo a incontri ravvicinati fortemente perturbanti o addirittura scontri catastrofici. Per esempio, nel nostro sistema solare si ritiene che la Luna si sia formata a seguito dello scontro della Terra ancora in formazione con un corpo delle dimensioni di Marte.
Credit: KASI/CBNU/ARCSEC
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