domenica 30 agosto 2009

M20: la triplice natura della Trifida



Gli astronomi dell'ESO hanno ottenuto una splendida immagine di M20, la nebulosa Trifida, che la mostra in tutta la sua scintillante bellezza. Osservata per la prima volta da Charles Messier nel 1764 che la inserì al numero 20 del suo catalogo di oggetti stellari, deve il suo nome a William Herschel che circa 60 anni dopo ne osservò le bande oscure che paiono sezionarla in tre parti. Distante 5500 anni luce nella costellazione del Sagittario, è una regione di formazione stellare particolarmente attiva: sono centinaia le nuove stelle che al suo interno stanno nascendo e che sono per altro responsabili dell'aspetto e degli stupendi colori con cui si mostra. M20, infatti, è un oggetto che presenta nella sua struttura tre tipi diversi di nebulosa. La regione di colore blu è una nebulosa a riflessione. La luce emessa dalle giovani e calde stelle blu che si trovano al suo interno viene diffusa e riflessa dal gas e dalle polveri. Il colore blu di questa parte di nebulosa è ancora più accentuato dal fatto che la luce blu viene diffusa in maniera più efficiente rispetto a quella rossa. La regione di colore rosa di M20 è, invece, una nebulosa a emissione. In questo caso la radiazione delle stelle neonate ionizza l'idrogeno presente nella nebulosa emettendo a sua volta la caratteristica luce di colore rosso. Infine, le bande oscure che paiono sezionare M20 in tre parti dandole il suo caratteristico aspetto sono una nebulosa oscura costituita prevalentemente da polveri che impediscono di vedere oltre apparendo perciò di colore nero.


Credit: ESO

In viaggio verso M20, la Nebulosa Trifida




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