lunedì 14 settembre 2009

L'occhio di Hubble di nuovo a lavoro

Se qualcuno aveva ancora qualche dubbio sulle potenzialità del telescopio spaziale Hubble dovrà ricredersi. I nuovi strumenti installati nel corso della missione di servizio dello Shuttle non solo sono perfettamente funzionanti ma, a giudicare dalle prime imamgini rilasciate dai ricercatori della NASA, promettono ancora lunghi anni di importanti risultati scientifici. Nel corso dei 19 anni di operatività, Hubble ha ricevuto ben quattro missioni di riparazione e sostituzione di strumenti e apparati tecnici. Ma i risultati vanno ben oltre le aspettative, garantendo agli astronomi di tutto il mondo di poter continuare a contare su uno strumento scientifico delle potenzialità del telescopio spaziale almeno fino al 2014, quando dovrebbe entrare in funzione il nuovo James Webb Space Telescope destinato a sostituire Hubble.



Le immagini rilasciate sono a dir poco spettacolari. Ne proponiamo quattro che ben danno l'idea di cosa potrà ancora produrre il telescopio spaziale con la nuova camera WFC3 installata dagli astronauti dello Shuttle.




La prima immagine è la nebulosa planetaria NGC 6302. La sua meravigliosa forma a farfalla è dovuta ai gas emessi da una stella di circa 5 masse solari giunta agli ultimi stadi del suo percorso evolutivo. Terminate le riserve di combustibile nucleare che ne hanno garantito la stabilità per miliardi di anni, la stella si libera degli strati più esterni mentre il suo nucleo si contrae a formare una nana bianca.




La seconda immagine è, invece, un particolare del famoso quintetto di Stephan. Si tratta di un gruppo di galassie interagenti. Dagli scontri e dalle fusioni reciproche si innescheranno processi di formazione stellare che porteranno alla nascita di milioni di nuove stelle.




Un particolare dell'ammasso globulare Omega Centauri è, invece, ripreso nella terza immagine. Omega Centauri è uno dei più grandi ammassi globulari della Galassia. Contiene centinaia di migliaia di stelle impacchettate in una regione relativamente piccola. Lo studio degli ammassi globulari è particolarmente importante perchè, trattandosi degli oggetti più antichi dell'universo, ci consentono di far luce sulle prime fasi dell'evoluzione delle stelle e delle galassie.




Infine, nella quarta immagine è visibile un particolare della Carina Nebula. Distante circa 7500 anni luce è una regione di intensa formazione stellare.




Credit: NASA, ESA and the Hubble SM4 ERO Team

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