venerdì 23 gennaio 2009

Ancora pianeti extrasolari

Sono ormai oltre 320 i pianeti extrasolari scoperti fino ad oggi e il loro numero cresce costantemente settimana dopo settimana. La scoperta di un nuovo pianeta extrasolare, dunque, è un avvenimento che non fa quasi più notizia. Quello però individuato attorno a una stella distante 120 anni luce nella costellazione del Cigno e denominato HAT-P-11b è un oggetto particolare, sul quale gli astronomi lavoreranno nei prossimi anni per comprenderne caratteristiche fisiche ed evolutive. Con una massa di sole 25 masse terrestri e un diametro di 4,7 volte quello della Terra, HAT-P-11b è uno dei più piccoli pianeti extrasolari fino ad ora scoperti. Per confronto, Nettuno ha una massa e un diametro pari a 17 e 3,8 volte quelli della Terra. Per questo motivo HAT-P-11b è considerato dagli astronomi come un super Nettuno. A differenza del più distante fra i pianeti del sistema solare, però, HAT-P-11b percorre un'orbita molto stretta attorno alla sua stella. Il periodo orbitale è di soli 4,88 giorni e la vicinanza alla sua stella fa sì che le temperature che si registrano sulla sua superficie siano estremamente elevate. Il nuovo arrivato fra i pianeti extrasolari è stato scoperto con il metodo dei transiti. In sostanza, gli astronomi hanno osservato i periodici cali di luminosità della stella causati dai transiti di HAT-P-11b davanti al disco stellare. Non sono molti i pianeti scoperti con questo metodo,poichè esso richiede il raro allineamento lungo la linea di vista della stella, del pianeta e dell'osservatore. Più fruttuose sono state le ricerche di pianeti extrasolari utilizzando le misure di velocità radiale, nelle quali si misurano le periodiche variazioni della velocità della stella causate dalla pur piccola attrazione gravitazionale del pianeta. Un altro metodo, che permetterà forse la scoperta di pianeti di taglia terrestre, è quello del microlensing gravitazionale, che sfrutta gli effetti sulla luce di stelle distanti causati dal campo gravitazionale del pianeta allineato lungo la linea di osservazione.
Credit: David A. Aguilar (CfA)

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