Credit: ESO
martedì 17 marzo 2009
Una coppia di galassie interagenti
Quella che gli astronomi dell'ESO sono riusciti a ottenere utilizzando il Very Large Telescope, che opera dal Cile, è forse una delle migliori immagini di galassie interagenti. Lo scontro e la fusione fra galassie è un fenomeno abbastanza comune, specie all'interno degli ammassi dove maggiore è la densità di galassie. Si tratta di un evento di proporzioni colossali che coinvolge masse pari a miliardi di masse solari e che si conclude con lo smembramento delle galassie. Tuttavia, le singole stelle di ciascuna delle galassie coinvolte difficilmente andranno incontro a eventi distruttivi. Le distanze che le separano sono, infatti, così grandi rispetto alle loro dimensioni che scontri frontali fra stelle sono altamente improbabili. Al contrario, la compressione fra le enormi nubi di gas contenute all'interno delle galassie innesca i processi che conducono alla formazione di nuove stelle. Così, l'interazione fra galassie, lungi dall'essere un evento distruttivo, rappresenta una fase in cui nuove generazioni di stelle possono nascere. Gli effetti più evidenti dello scontro fra galassie sono di natura gravitazionale: le intense forze mareali che ciascuna galassia esercita sull'altra fanno sì che le stelle si disperdano nello spazio intergalattico andando a formare delle scie e delle code dalle forme più strane e bizzarre. Le due galassie fotografate con il VLT sono note come Arp 261. Si tratta delle galassie interagenti classificate al numero 261 del catalogo compilato negli anni Sessanta dall'astronomo Halton Arp. Le due galassie distano circa 70 milioni di anni luce nella costellazione della Bilancia. Si tratta di due galassie nane di massa comparabile a quella della Grande Nube di Magellano. Nell'immagine sono chiaramente visibili sia gli effetti mareali sulle stelle che vengono disperse nello spazio sia le vaste regione di formazione stellare, entrambi fenomeni che, come detto, sono diretta conseguenza dell'interazione.
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