Credit: NASA
sabato 21 febbraio 2009
Alla ricerca di un'altra Terra
Scorpire un pianeta extrasolare di taglia terrestre. Verso questo ambizioso obiettivo si stanno concentrando gli sforzi di numerosi gruppi di ricerca in tutto il mondo. Si tratterebbe senza dubbio di una scorperta di importanza fondamentale, con ricadute non solo scientifiche, ma anche filosofiche, religiose e sociali. Un pianeta come la Terra che si trovasse, per giunta, alla giusta distanza dalla sua stella, in quella che è definita fascia di abitabilità lì dove le condizioni climatiche permettono la presenza di acqua liquida sulla sua superficie, implicherebbe un deciso aumento delle probabilità di esistenza di vita extraterrestre. Fra qualche giorno gli astronomi avranno a disposizione uno strumento appositamente progettato e realizzato per scoprire pianeti di taglia terrestre in altri sistemi planetari. Si tratta della sonda Kepler della NASA che sarà lanciata il prossimo 5 marzo e che per almeno tre anni e mezzo scruterà una ristretta regione di cielo compresa fra le costellazione del Cigno e della Lira osservando oltre 100mila stelle di tipo solare della Via Lattea. Gli strumenti di Kepler misureranno le piccolissime cadute di luminosità delle stelle dovute al transito di pianeti, anche di taglia terrestre, sul disco stellare. Si tratta del cosiddetto metodo dei transiti che già è stato usato da telescopi basati a Terra per scoprire pianeti extrasolari, anche se in numero limitato poichè la probabilità di scoperta dipende fortemente dalla geometria dell'allineamento fra stella, pianeta e osservatore. Kepler avrà però il vantaggio di osservare non solo fuori dall'atmosfrea ma soprattutto, grazie alla sensibilità dei suoi strumenti, di poter tenere sotto controllo un numero estremamente elevato di stelle. I risulati attesi dalla missione dipendono dalla probabilità con cui pianeti di taglia terrestre sono presenti nei sistemi planetari. Se Kepler scoprirà poche nuove terre ciò significherà che la loro presenza in sistemi extrasolari è improbabile. Al contrario, se i pianeti di taglia terrestre dovessero risultare numerosi, allora i processi che nel nostro sistema solare hanno portato alla formazione della Terra nella fascia di abitabilità sono comuni e questo aprirebbe prospettive inimmaginabili per la ricerca di vita extraterrestre. La comunità scientifica è fiduciosa a tal proposito e per questo le attese per i risultati della missione sono tante. Buona caccia Kepler.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento