Gli ammassi globulari sono enormi concentrazioni di stelle. Possono contenerne fino a milioni e si trovano nelle regioni più esterne delle galassie. Le stelle che li compongono sono fra le più antiche: la loro età è di molti miliardi di anni, testimoni dunque delle prime fase di evoluzione delle galassie. Anche la Via Lattea è circondata da numerosi ammassi globulari. Il più grande, visibile anche a occhio nudo brillando di magnitudine 3.7 nei cieli meridionali, è Omega Centauri, un gigante di oltre 10 milioni di stelle. Distante 17000 anni luce nella costellazione del Centauro ha dimensioni di circa 150 anni luce. Questi dati danno un'idea di quella che è la concentrazione stellare al suo interno. Basti pensare che la stella a noi più vicina, Alpha Centauri, dista oltre 4 anni luce e che, di contro, in Omega Centauri, in soli 150 anni luce ci sono oltre 10 milioni di stelle. I cieli notturni su un ipotetico pianeta di una stella dell'ammasso devono offrire uno spettacolo eccezionale. Noi non possiamo che farcene un'idea ammirando la splendida immagine ottenuta dal Max Planck Telescope dell'ESO che opera da La Silla nel deserto dell'Atacama in Cile. Recenti studi sull'ammasso hanno mostrato la presenza di generazioni successive di stelle, in apparente contraddizione con la natura degli ammassi globulari le cui stelle si ritengono nascano tutte contemporaneamente. Inoltre, dalla misura delle velocità delle stelle ammassate in prossimità del centro dell'ammasso, gli astronomi hanno accertato la presenza di un oggetto invisibile e molto massiccio, con tutta probabilità un buco nero. Per questi motivi si pensa che Omega Centauri possa verosimilmente essere il nucleo di una antica galassia catturata dalla Via Lattea e spogliata delle stelle del disco e dell'alone.
Credit: ESO/EIS
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