martedì 19 maggio 2009

Idrogeno in una nana bianca? Forse era l'acqua di un pianeta


GD 362 è una nana bianca che già da qualche tempo è al centro delle attenzioni degli astronomi. Distante circa 150 anni luce nella costellazione di Ercole, nel 2004 era stata rilevata la presenza di una grande quantità di elementi pesanti nell sua atmosfera. L'anno successivo, poi, fu possibile scoprire un anello di frammenti asteroidali, formatisi con tutta probabilità dalla distruzione di un corpo planetario durante le fasi evolutive che condussero alla formazione della nana bianca. Le nane bianche, infatti, rappresentano lo stadio finale del ciclo evolutivo di stelle di tipo solare. Dopo aver esaurito l'idrogeno che per circa 10 miliardi di anni ne ha garantito la stabilità, le stelle di tipo solare vanno incontro alla fase di gigante rossa, durante la quale si espandono enormemente fino a inglobare i pianeti più interni che vengono così distrutti. Nel caso del Sole, per esempio, si ritiene che i pianeti Mercurio, Venere, Terra e forse anche Marte saranno inghiottiti dal disco solare in espansione. Recenti osservazioni condotte nell'infrarosso col telescopio spaziale Spitzer da un gruppo di astronomi britannici ha messo in evidenza un'altra peculiarità di GD 362. Grazie agli spettri ottenuti dallo spettrografo di bordo gli astronomi hanno rilevato la presenza di rilevanti quantità di idrogeno nell'atmosfera stellare, una quantità molto più grande di quanto non prevedano i modelli teorici per questo tipo di stelle. La spiegazione che gli astronomi danno a questa peculiare caratteristica è che, con tutta probabilità, un corpo planetario delle dimensioni di Callisto, una della lune di Giove, o forse anche di Marte sia stata catturata dalla gravità della stella e sia precipitato in essa col suo prezioso liquido che ha arricchito così di idrogeno l'atmosfera stellare. Naturalmente, sul pianeta l'acqua non era presente in grandi oceani come sulla Tera. In questo caso, infatti, essa sarebbe evaporata durante la fase espansiva della stella. Piuttosto, gli astronomi pensano che tutta l'acqua fosse raccolta in un oceano sotterraneo, protetta dalla crosta superficiale del pianeta in maniera del tutto simila a quanto succede suEuropa, un'altra luna di Giove.

Credit: Gemini Observatory/Jon Lomberg

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