Molte delle stupefacenti immagini che il telescopio spaziale Hubble ci ha regalato sono state ottenute con una camera altamente sensibile, la Wide Field Planetary Camera 2 (WFPC2). Installata nel 1993 per sostituire una precedente versione di WFPL, da allora non solo ha permesso di ottenere splendidi immagini ma ha anche consentito l’acquisizione di risultati scientifici altrimenti impossibili. Durante la missione di servizio al telescopio spaziale il cui lancio è in programma per i prossimi giorni, la WFPC2 sarà sostituita da una versione aggiornata e potenziata. Gli ultimi giorni di operatività sono stati festeggiati dalla NASA con una splendida immagine della nebulosa planetaria Kohoutek 4-55 (K 4-55). Si tratta di una delle numerose nebulose planetarie scoperte dall’astronomo ceco Lubos Kohoutek. Le nebulose planetarie rappresentano gli ultimi stadi di vita di stelle di tipo solare. A seguito della forte instabilità cui va incontro questo tipo di stelle dopo una lunga vita durata miliardi di anni, gli strati più esterni vengono dispersi nello spazio che viene così arricchito dagli elementi più pesanti prodotti con le reazioni di fusione nucleare sviluppatesi all’interno del nucleo. I diversi colori con cui nell’immagine di Hubble appare il gas corrispondono ai vari atomi responsabili dell’emissione: il rosso è dovuto ad atomi di azoto, il verde all’idrogeno e il blu all’ossigeno. K 4-55 è una nebulosa che dista circa 4600 anni luce nella costellazione del Cigno. Nell’immagine è chiaramente visibile una struttura bipolare che circonda l’anello più interno. Un alone rosso più esterno formato da idrogeno circonda l’intera struttura la cui forma è da ascrivere fra quelle peculiari.
Credit: NASA, ESA, and the Hubble Heritage Team (STScI/AURA)
Credit: NASA, ESA, and the Hubble Heritage Team (STScI/AURA)
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