La caccia ai pianeti di tipo terrestre è iniziata. Dopo il successo del lancio avvenuto il mese scorso, la sonda Kepler della NASA ha ottenuto la prima immagine di quella che per circa tre anni e mezzo sarà la ragione di cielo dove punterà i suoi sensibili strumenti per riuscire lì dove fino ad oggi hanno fallito i telescopi sia a Terra che dallo spazio: scoprire pianeti rocciosi di taglia terrestre. Kepler osserverà costantemente una regione estesa circa 100 gradi quadrati compresa fra le costellazioni della Lira e del Cigno. Si tratta di una prozione di cielo ricchissima di stelle. Circa 100mila di queste verrano costantemente monitorate dai sensibili strumenti della sonda che ne misureranno le minime variazioni di luminosità dovute all'eventuale transito sul disco stellare di pianeti in orbita attorno a esse. Kepler è stato progettato per essere in grado di osservare anche le variazioni causate dal transito di oggetti piccoli quanto la Terra: mai gli astronomi sono stati tanto vicino alla scoperta di un pianeta terrestre, il primo fondamentale passo verso la ricerca di vita nell'universo. La prima immagine ottenuta da Kepler è relativa all'intera area di ricerca della sonda. Nella splendida foto sono visibili circa 14 milioni di stelle. Altre due immagini invece sono degli zoom all'interno della regione. Si tratta di due piccole porzioni di cielo estese circa un millesimo dell'intera area di ricerca di Kepler. La prima è centrata sull'ammasso stellare NGC6791 distante circa 13mila anni luce. La seconda invece è un'area al cui interno c'è la stella nota con la sigla Tres-2, attorno alla quale gli astronomi hanno già accertato la presenza di un pianeta di massa gioviana che percorre la sua orbita in appena 2,5 giorni.
Credit: NASA/Ames/JPL-Caltech
Credit: NASA
Il grafico del calo di luminosità di una stella dovuto al transito di un pianeta davanti al disco stellare.
Nessun commento:
Posta un commento