mercoledì 8 aprile 2009

Una "mano" nel cielo


Il telescopio spaziale Chandra che opera nella regione X dello spettro elettromagnetico ha misurato le intense emissioni provenienti da una giovane pulsar distante circa 17mila anni luce. Le pulsar sono oggetti molto compatti che si originano a seguito dell'esplosione come supernovae di stelle molto massicce giunte al termine del loro ciclo evolutivo. A seguito dell'esplosione si forma una stella di neutroni in rapida rotazione attorno al proprio asse che emette grandi quantità di energia in bande X e radio lungo due fasci molto collimati. Da Terra questi oggetti appaiono pulsare rapidamente ogni volta che il fascio di energia interseca la linea di vista dell'osservatore. Le pulsar vennero osservate per la prima volta intorno agli anni Sessanta. Quella osservata da Chandra è una delle più giovani. PSR B1509-58, questa la sigla che la identifica si è, infatti, formata a seguito dell'esplosione di una supernova avvenuta circa 1700 anni fa. Il diametro della pulsar è stimato in circa 20 chilometri mentre le dimensioni della nebulosa che la circonda è di circa 150 anni luce. La radiazione proveniente dalla pulsar è responsabile dell'intensa emissione X della nebulosa osservata da Chandra. In particolare, nell'immagine il rosso descrive l'emissione di più bassa energia, il verde quella intermedia mentre il blu è dovuto alla radiazione più energetica. Peculiare è la forma della nebulosa che ricorda fortemente una mano protesa ad afferrare le stelle del cielo.
Credit: NASA/CXC/SAO/P.Slane, et al.

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